Marzo è il mese delle donne e ovviamente non poteva mancare sul nostro blog un articolo dedicato proprio a loro!
Cos'è un'impresa femminile e quali sono i requisiti
Secondo la definizione ufficiale, “si considerano femminili, le imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da donne: sono classificate in base al maggiore o minore grado di imprenditorialità femminile, desunto dalla natura giuridica dell’impresa, dall’eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio, e dalla percentuale di donne presenti tra gli amministratori o titolari o soci dell’impresa“.
In altre parole…
Le imprese femminili sono le micro, piccole e medie imprese che possiedono queste caratteristiche:
- possono essere società cooperative o società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
- oppure società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno due terzi da donne;
- o anche imprese individuali gestite da donne.
La definizione delle imprese femminili è stabilita dall’art. 2, comma 1, lettera a) della legge 215/1992 e successive modifiche e integrazioni.
Cosa vuol dire? Vediamo insieme un esempio pratico..
Hai una ditta individuale?
Sei considerata impresa femminile se sei la titolare di una ditta individuale. Questo è il caso sicuramente più semplice di impresa femminile!
Hai una società di capitali?
Se hai delle quote di una srl o le azioni di una spa, il calcolo è un pochino più complesso, poichè bisogna tener conto sia della percentuale di quote detenute dalle socie donne, sia della governance dell’impresa.
Riprendiamo l’esempio di prima e immaginiamo che tu sia in società con tua sorella e tuo fratello, ma che la vostra sia una srl la cui composizione è la seguente:
- Tu detieni il 35%
- Tua sorella detiene il 35%
- Tuo fratello detiene il 30%
In questo caso la componente femminile (tu e tua sorella per capirci) detiene congiuntamente il 70% delle quote (35% + 35%) e supera il limite “minimo” del 60% richiesto dalla normativa per essere considerata un’impresa femminile.
Però (eh si, c’è sempre un però) è necessario che anche gli organi amministrativi dell’impresa siano costituiti per almeno 2/3 da donne…
Che significa? Che nel caso in cui la vostra impresa adotti il sistema tradizionale, con un Consiglio di Amministrazione quindi, è necessario che questo sia composto da te, tua sorella e da tuo fratello. In questo modo sarà rispettata la composizione di 2/3 richiesta dalla norma per quanto concerne gli organi amministrativi.
Ricorda, quindi, che non basta avere delle socie donne in azienda, ma vanno sempre prese in considerazione la percentuale delle quote di ogni socia e composizione degli organi di controllo (come il Consiglio di Amministrazione, ad esempio).
…e in Italia?
Non spaventarti, non sei sola! Se ti stai chiedendo quante imprese femminili ci sono attualmente attive in Italia, sappi che non sono poche. Le italiane sono un popolo di imprenditrici!
Esiste anche un interessante strumento che tratta proprio di questo: l’Osservatorio Imprenditoria Femminile di Unioncamere – Infocamere.
I dati del 3° Rapporto Nazionale “Impresa in genere” 2016, realizzato in collaborazione tra Unioncamere, Ministero dello Sviluppo Economico e Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità parlano chiaro:
Il ruolo attivo delle donne nel tessuto imprenditoriale del Paese è espresso dalla presenza, nel 2014, di 1,3 milioni di imprese femminili, ovvero in Italia un’impresa su 5 è una impresa femminile!
…e tu? Cosa aspetti ad aprire la tua impresa femminile?
Sapevi che esistono delle agevolazioni dedicate solo a questo tipo di impresa? Contattaci per scoprire qual è quella su misura per te!
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