Regione Campania: contributi a fondo perduto per la Ricerca lo Sviluppo e l’Innovazione

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Innovazione in Campania: in arrivo il nuovo contributo a fondo perduto regionale a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. L’agevolazione giusta per avviare studi di fattibilità e programmi di trasferimento tecnologico!

Indice

Avviso: il termine per la presentazione delle domande è scaduto il 5 luglio 2018. Se vuoi conoscere le novità sulle altre agevolazioni clicca qui.

Sostegno alle imprese campane nella realizzazione di studi di fattibilità e progetti coerenti con la RIS3

Con il nuovo bando “Innovazione e trasferimento tecnologico: sostegno alle imprese campane nella realizzazione di studi di fattibilità (Fase 1) e progetti (Fase 2) coerenti con la RIS3″ la Regione Campania sostiene le imprese innovative del suo territorio nella realizzazione di studi di fattibilità e progetti di trasferimento tecnologico attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto.

Una opportunità da non lasciarsi scappare se hai una un’impresa che opera nel territorio campano e vuoi avviare un progetto innovativo di ricerca e sviluppo.

A chi è rivolto il bando per l’innovazione della Regione Campania?

Potrai presentare per questa agevolazione se la tua è una micro, piccola o media impresa che opera nella regione Campania e che, al momento della presentazione della domanda, si è già costituita ed è regolarmente iscritta al registro delle imprese.

Che tipo di progetti di ricerca e sviluppo sono finanziabili da questo bando?

Una particolarità di questa agevolazione è che ha l’obiettivo di finanziare due diverse fasi del processo di ricerca e sviluppo.

La prima fase riguarda il finanziamento di studi di fattibilità, mentre la seconda è inerente ai progetti di trasferimento tecnologico, nell’ambito di progetti che abbiano una forte connotazione innovativa.

Capiamo meglio quali attività sono comprese in ciascuna delle due fasi.

La prima fase, ovvero quella relativa allo studio di fattibilità, servirà alle imprese campane per comprendere la fattibilità tecnica ed economica, la difendibilità intellettuale ed il potenziale commerciale delle idee innovative.

Ma cosa vuol dire studio di fattibilità?

Per studio di fattibilità si intende l’insieme di analisi e processi che hanno come obiettivo quello di valutare il potenziale di un progetto, di individuarne i punti di forza e di debolezza, le opportunità e i rischi, le risorse necessarie per l’effettiva realizzazione del progetto e, in ultima battuta, le sue probabilità di successo.

Gli studi di fattibilità, inoltre, dovranno riguardare una o più Traiettorie Tecnologiche Prioritarie individuate dal documento RIS3 Campania e, nello specifico, la:

  • Proprietà intellettuale;
  • Ricerca partner;
  • Progettazione tecnica;
  • Valutazione del rischio;
  • Analisi di fattibilità tecnica ed economico/finanziaria;
  • Business planning;
  • Verifica su applicazioni pilota e proof of concept.

Nell’ambito della seconda fase di trasferimento tecnologico, sono incluse tutta una serie di attività che riguardano lo sviluppo sperimentale e la ricerca industriale.

Facciamo subito un po’ di chiarezza sul significato di questi ultimi due termini.

Con sviluppo sperimentale si intende l’acquisizione, l’organizzazione e l’utilizzo delle conoscenze e capacità che sono necessarie per sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati. Rientrano nello sviluppo sperimentale la costruzione di prototipi, la dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.

La ricerca industriale invece, come suggerisce il termine, riguarda la ricerca di nuove conoscenze e capacità da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o che siano in grado di apportare un notevole miglioramento ai prodotti, processi o servizi esistenti.

Le attività di sviluppo sperimentale devono generare almeno il 60% dei costi complessivi previsti nell’ambito del progetto di trasferimento tecnologico.

Che tipologie di spesa si possono agevolare con il bando per il trasferimento tecnologico?

Per renderti più semplice la lettura delle spese che potrai sostenere, le abbiamo suddivise in base alla fase del progetto.

Per la realizzazione dello studio di fattibilità, i costi che potrai sostenere riguardano:

  • le spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui essi sono impiegati nelle attività di ricerca);
  • i costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca.

Per questa fase, i costi sostenuti non potranno essere inferiori a € 50.000 e superiori a € 120.000 e la durata non potrà superare i sei mesi.

Per la fase relativa al trasferimento tecnologico, le spese previste riguardano:

  • le spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui essi sono impiegati nelle attività di ricerca);
  • costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto;
  • costi della ricerca contrattuale, delle competenze tecniche e dei brevetti, dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca;
  • spese generali, calcolate nella misura forfettaria del 15% del totale delle spese del personale;
  • costi di esercizio, ovvero i costi direttamente imputabili all’attività di ricerca (materie prime, componenti, semilavorati, materiali commerciali e materiali di consumo specifici).

Per questa fase, i costi non potranno essere inferiori a € 500.000,00 e superiori a € 2.000.000, e la durata del progetto non potrà essere inferiore a 6 mesi e non superiore a 18 mesi.

A quanto ammontano le risorse stanziate dal bando?

Le risorse disponibili per realizzazione di studi di fattibilità ammontano complessivamente a € 5.000.000, mentre quelle disponibili per il trasferimento tecnologico a € 40.000.000.

Ma non finisce qui. Per le imprese operanti nell’ambito Aerospazio e identificate come coerenti con gli obiettivi di Clean Sky per la fase di trasferimento tecnologico verrà stanziata una dotazione aggiuntiva pari a € 10.000.000.

Quanto è possibile richiedere?

Per gli studi di fattibilità, l’intensità di aiuto varia a seconda della dimensione della tua impresa:

  • il 60% dei costi ammissibili per le medie imprese;
  • il 70% dei costi ammissibili per le piccole imprese.

Per i progetti di trasferimento tecnologico, l’intensità di aiuto varia a seconda della dimensione della tua impresa e della tipologia di intervento:

  • per la ricerca industriale, il 60% dei costi ammissibili per le medie imprese e il 70% dei costi ammissibili per le piccole imprese;
  • per lo sviluppo sperimentale, il 35% dei costi ammissibili per le medie imprese e il 45% dei costi ammissibili per le piccole imprese.

Da quando sarà possibile presentare le domande?

Potrai presentare la tua domanda di accesso al contributo a partire dalle ore 12:00 del 5 luglio 2018 dunque… affrettati!

 

Concentrati sul tuo business, a trovare il bando giusto per te ci pensiamo noi!

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Alessia Borrelli

Laureata con lode in “Economia e Management” presso l’Università Roma Tre con tesi sperimentale in “Strategie competitive dei servizi finanziari”. Ha maturato competenze nell’ambito del Fintech, delle ricerche di marketing e dell’analisi statistica. Collabora con Trovabando occupandosi della gestione del CRM e della definizione di strategie di marketing. È impegnata, inoltre, nella realizzazione della documentazione progettuale connessa alle agevolazioni pubbliche e fondi strutturali europei.
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