Credito d’Imposta per Beni Strumentali – Novità 2022

credito d'imposta beni strumentali

Condividi subito la news sui tuoi Social!

Rifinanziata con 240 milioni di euro la “Nuova Sabatini”, l’agevolazione dedicata all’acquisto di macchinari, attrezzature e strumentazione per la tua impresa. Scopri subito se possiedi i requisiti e come presentare la domanda di ammissione.

Indice

Aggiornamento: La circolare n. 14/E del 17 maggio 2022 fornisce un’analisi delle novità in materia di crediti d’imposta, con un focus particolare sui beni strumentali materiali e immateriali.

Legge di Bilancio 2022: novità per il Credito d’imposta beni strumentali

Per ciò che concerne Industria 4.0, la circolare specifica un aspetto importante: in merito ai limiti di spesa, il plafond di 20 milioni di euro non è da considerarsi complessivo ma su base annuale, questo significa che le imprese avranno quindi un totale di 60 milioni di euro a disposizione per gli anni 2023, 2024 e 2025.

Per chi?

Possono accedervi tutte le imprese residenti nel territorio italiano. Rimangono escluse solo le imprese destinatarie di sanzioni interdittive e quelle in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o comunque soggette ad altra procedura concorsuale o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.

Quanto si risparmia e su cosa?

Vediamo più nel dettaglio a quali beni si applica il nuovo credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali e quanto è possibile recuperare.

Alle imprese italiane che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi è riconosciuto un credito d’imposta che varia in base alla tipologia di investimento, all’ambito temporale e le soglie di spesa, come segue:

Beni strumentali materiali

Per i beni acquistati nel periodo dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021 oppure di cui è stato pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2021 la percentuale di credito d’imposta è:

  • 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

 

Per i beni acquistati nel periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 oppure di cui è stato pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2022 la percentuale di credito d’imposta è:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

 

Per i beni acquistati nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 oppure di cui è stato pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2025 la percentuale di credito d’imposta è:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

 

Beni strumentali immateriali

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • Dal 2021 al 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
  • 2024: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
  • 2025: 5% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
  •  

Beni strumentali materiali “ordinari”

Per l’anno 2021

  • 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
  • 15% per beni funzionali allo smart working per un massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Per l’anno 2022

  • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

 

Beni strumentali immateriali “ordinari”

Per l’anno 2021

  • 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
  • 15% per beni funzionali allo smart working per un massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Per l’anno 2022

  • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Beni esclusi

Non sono agevolabili

  • gli investimenti in beni materiali strumentali per i quali il D.M. 31 dicembre 1988 stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%;
  • veicoli e altri mezzi di trasporto;
  • fabbricati e costruzioni;
  • beni di cui all’allegato 3 annesso alla legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015), che riguarda, ad esempio, condutture utilizzate dalle industrie di imbottigliamento di acque o dagli stabilimenti balneari e termali; condotte utilizzate per la produzione e la distribuzione di gas naturale dalle industrie di produzione e distribuzione di gas naturale; materiale rotabile; aerei completi di equipaggiamento; 
  • beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti, in concessione e a tariffa, nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.

Per investimenti riguardanti beni di cui agli allegati A e B è inoltre richiesta la produzione di:

  • una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali;
  • un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

 

Da tale documento deve risultare che i beni:

  • possiedono le caratteristiche tecniche che ne consentono l’inclusione negli allegati;
  • sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

 

Tuttavia, nel caso in cui i beni abbiano un costo di acquisto unitario non superiore a 300.000 euro, l’obbligo documentale può essere assolto con una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

L’agevolazione si è trasformata un bel po’, certo, ma rimane ancora una bella opportunità per innovare la tua impresa: cosa aspetti?
Concentrati sul tuo business, a trovare il bando giusto per te ci pensiamo noi!

Se ti è piaciuto questo articolo, o pensi che possa essere utile per qualche tuo amico, lascia un commento e condividilo sui social!

Erika Marrazzo

Customer Care and Data Quality
Laureanda in Economia e Management presso l’Università degli Studi Roma Tre con tesi sperimentale in Statistica per il Management. Grazie a numerosi progetti universitari ha maturato competenze in ambito marketing e comunicazione, lavora con Trovabando occupandosi di Customer Care and Data Quality.

Articoli correlati

Mail sent

Iscriviti alla Newsletter gratuita 

Sul nostro blog potrai scoprire tutte le nuove agevolazioni nazionali ed europee e sapere quali possono essere più utili per i tuoi progetti (assunzione personale, acquisto macchinari, export e così via).

>

Contattaci e scopri come possiamo aiutarti

👇 Compila il form qui in basso: ti risponderemo il prima possibile