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Legge di Bilancio 2022: novità per il Credito d’imposta beni strumentali
Per ciò che concerne Industria 4.0, la circolare specifica un aspetto importante: in merito ai limiti di spesa, il plafond di 20 milioni di euro non è da considerarsi complessivo ma su base annuale, questo significa che le imprese avranno quindi un totale di 60 milioni di euro a disposizione per gli anni 2023, 2024 e 2025.
Per chi?
Possono accedervi tutte le imprese residenti nel territorio italiano. Rimangono escluse solo le imprese destinatarie di sanzioni interdittive e quelle in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o comunque soggette ad altra procedura concorsuale o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.
Quanto si risparmia e su cosa?
Vediamo più nel dettaglio a quali beni si applica il nuovo credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali e quanto è possibile recuperare.
Alle imprese italiane che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi è riconosciuto un credito d’imposta che varia in base alla tipologia di investimento, all’ambito temporale e le soglie di spesa, come segue:
Per i beni acquistati nel periodo dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021 oppure di cui è stato pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2021 la percentuale di credito d’imposta è:
Per i beni acquistati nel periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 oppure di cui è stato pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2022 la percentuale di credito d’imposta è:
Per i beni acquistati nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 oppure di cui è stato pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2025 la percentuale di credito d’imposta è:
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Per l’anno 2021
Per l’anno 2022
Per l’anno 2021
Per l’anno 2022
Beni esclusi
Non sono agevolabili
Per investimenti riguardanti beni di cui agli allegati A e B è inoltre richiesta la produzione di:
Da tale documento deve risultare che i beni:
Tuttavia, nel caso in cui i beni abbiano un costo di acquisto unitario non superiore a 300.000 euro, l’obbligo documentale può essere assolto con una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
L’agevolazione si è trasformata un bel po’, certo, ma rimane ancora una bella opportunità per innovare la tua impresa: cosa aspetti?
Concentrati sul tuo business, a trovare il bando giusto per te ci pensiamo noi!
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