Cosa fare, e cosa non fare, per scrivere un business plan coi fiocchi per la tua impresa o la tua startup
Se sei capitato su questo articolo probabilmente sei impegnato, proprio in questo istante, nella scrittura del tuo business plan, o forse devi ancora metterti alla scrivania ed iniziare questa attività e vuoi capire meglio come poter realizzare un business plan solido per il tuo nuovo progetto imprenditoriale.
Forse è stata la tua banca a chiederti questo documento per finanziare un tuo nuovo progetto o la tua nuova attività… o forse vuoi partecipare a quel contributo a fondo perduto che ti sembra così interessante…
A prescindere dalle tue motivazioni, i nostri suggerimenti su come fare un business plan con i fiocchi è la cosa di cui hai bisogno!
Leggi questa mini guida per comprendere:
- Che cos’è il business plan
- Quali sono gli elementi immancabili al suo interno
- I trucchi per fare un business plan perfetto
- Gli errori da non fare assolutamente
Che cos’è il<span style="color: #31b087;" Business Plan
Il Business Plan è un documento che descrive in maniera sintetica ma puntuale le caratteristiche di uno specifico progetto imprenditoriale o di una attività.
All’interno di questo documento sono descritti, non solo il progetto imprenditoriale, ma anche la strategia per implementare il progetto stesso e i risultati economico-finanziari che ci si attende.
Il business plan è una fotografia del tuo progetto dei suoi obiettivi e dei suoi risultati attesi.
A che cosa serve il Business Plan e perché farne uno
Le funzioni del business plan sono, sostanzialmente due. La prima è quella di formalizzare e cristallizzare l’idea di business, che, spesso, è solo nella testa dell’imprenditore, la seconda è quella di presentare il progetto stesso a possibili finanziatori esterni. E’ questo il caso dei business plan che si presentano alle banche, a nuovi possibili soci, ai business angels, ai fondi di venture o agli enti erogatori come Regioni, Camere di Commercio, Ministeri o ad Invitalia.
Diciamoci la verità, la ricerca di finanziamenti o di liquidità per avviare un nuovo progetto o per far partire una nuova attività è il motivo più frequente che spinge imprenditori navigati e neofiti dell’imprenditoria ad approcciarsi con la scrittura di questo documento.
Ed…è anche la ragione più frequente per la quale imprenditori e startupper si rivolgono a consulenti come me, con una forte esperienza in business planning.
Quali sono gli elementi fondamentali da inserire in un business plan?
Un business plan, come abbiamo detto, è un documento suddiviso in diverse sezioni. Queste sezioni servono ad analizzare ed esplicitare i diversi aspetti del progetto.
Non esiste un format predefinito di business plan, tuttavia, le sezioni che non possono mancare in un business plan fatto nella maniera migliore sono sostanzialmente queste:
- Indice
- Executive Summary
- Il progetto imprenditoriale
- I prodotti o servizi che si intende proporre
- La storia dell’azienda e degli imprenditori
- Il mercato di riferimento
- L’analisi dei competitor
- La strategia commerciale e di posizionamento
- La struttura organizzativa dell’impresa
- Il piano operativo
- La roadmap di sviluppo del progetto o cronoprogramma
- Il piano economico finanziario
- Gli eventuali allegati
Come vedi le informazioni da presentare all’interno di un business plano sono molte e, a parte qualche aggiustamento in termini di contenuti, sono totalmente indipendenti dal settore in cui operi o dallo stadio in cui si trova la tua attività.
Anche se potrà sembrarti una questione molto complessa, la redazione di un Business Plan è un’attività particolarmente utile per l’imprenditore: questo perché consente a chi vuole partire con una propria attività e ha “tutto nella sua testa” di per mettere nero su bianco tanti aspetti o criticità del suo progetto a cui, magari, non ha mai neanche pensato.
Il business plan, dunque, consente di dare forma a qualcosa di astratto o poco definito consentendo di comprendere se l’idea ha effettivamente le giuste potenzialità per essere realizzata.
Ma vediamo insieme quali sono i 5 trucchi che devi conoscere per realizzare un business plan impeccabile…
I 5 trucchi che devi conoscere per realizzare un business plan impeccabile…e far finanziare la tua attività
1. Executive summary
L’Executive summary non è un optional, anzi è la prima cosa che leggerà la banca, o un potenziale investitore. Dedica il giusto tempo alla redazione del tuo executive summary, e scrivilo solo dopo che avrai terminato la redazione dei restanti punti del business plan. Quello che scriverai in questa sezione riassuntiva sarà determinante per formare nel lettore un primo giudizio del tuo documento. Ricordati che, come sempre nella vita, che è la prima impressione quella che conta.
2. Less is more
Meglio scrivere una trentina di pagine ben fatte, e che contengano tutti gli elementi fondamentali del tuo progetto, piuttosto che un documento lunghissimo ma ripetitivo e privo di un senso logico.
3. Inserisci un indice generale
Per la redazione del tuo business plan parti sempre dalla costruzione dell’ indice generale di cui ti ho parlato prima. Ti servirà per non “perderti” e ti guiderà nella compilazione di tutti i punti fondamentali. Non dimenticare mai di includere le informazioni fondamentali, presenti in ogni business plan che si rispetti: descrizione dell’idea progettuale e dell’impresa, mercato di riferimento, fonti di approvvigionamento (se ci sono), il problema che intendi risolvere e la tua value proposition, la descrizione del prodotto/servizio che intendi offrire, la strategia commerciale e distributiva, la struttura organizzativa e manageriale, la roadmap di sviluppo del progetto, e i dati economico-finanziari.
4. Cita le fonti
Durante la redazione della sezione dedicata al mercato, sia per quanto riguarda la domanda che l’offerta, ricordati che citare le fonti è fondamentale. Mi raccomando: devono essere fonti affidabili e devono essere coerenti tra loro. Qualche esempio? Se devi valutare dati relativi al mercato italiano puoi utilizzare, ad esempio, dati Istat o dati provenienti da report e documenti che provengono dai ministeri, dai comuni o da centri studi.
5. Inserisci “i numeri”
Non dimenticare i dati economico-finanziari, inserendo i prospetti di conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario, su un orizzonte di 3-5 anni e con assumption ben definite ed esplicitate. Se è necessario puoi fornire approfondimenti ulteriori inserendo tavole e tabelle nella sezione dedicata agli allegati.
Queste sono le informazioni che devi assolutamente inserire in un business plan…. ma vediamo insieme quali sono, invece, i 10 errori più frequenti commessi da imprenditori, startupper e neofiti del business da non commettere mai!
Forse non sai che l’attività principale di Trovabando e del suo team, è quella di supportare imprese, piccole e grandi, aspiranti imprenditori e startupper a realizzare business plan.
Perché ti sto raccontando questo?
Perché vedendo business planning di tutti i tipi, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, da diversi anni mi sono resa conto che gli errori che vengono commessi nella redazione di un business plan sono quasi sempre gli stessi!
Cosa NON devi fare quando realizzi il tuo business plan
Eppure realizzare un business plan efficace è un po’ come preparare un piatto da chef… senza tecnica è difficile realizzare qualcosa di veramente speciale anche se ci metti tutto l’impegno del mondo.
Sei curioso? Allora scopriamo subito insieme quali sono gli errori più comuni!
1. Un business plan per…tutte le stagioni
La prima domanda che devi porti prima di iniziare a scrivere il tuo business plan è: a chi dovrò presentarlo? Lo terrò gelosamente per me? Lo porterò in banca? Oppure mi serve per cercare investitori? Magari me lo ha chiesto la banca per accedere al Fondo di Garanzia. Indipendentemente dalle motivazioni per il quale stai realizzando un business plan, sappi che ragioni diverse ed interlocutori diversi impongono documenti differenti! Il modello “4 stagioni” lasciamolo per altre cose! Ok?
2. Executive Summary…questo sconosciuto
Sii comprensivo con il tuo interlocutore e consenti sempre a chi prende in mano per la prima volta il tuo business plan di capire in pochi minuti quello che vuoi fare e perchè lui dovrebbe finanziarti/diventare tuo partner/vendere il tuo prodotto. Un buon executive summary è come un biglietto da visita: ricorda il vecchio detto “There is not a second chance to make a good first impression”.
3. Analisi di mercato approssimativa
L’analisi di mercato non è un’opinione: studia bene la domanda e l’offerta. Che caratteristiche ha il tuo target di clienti? Sarebbero disposti a spendere la cifra che intendi chiedergli per il tuo prodotto/servizio? Analizza molto bene il panorama competitivo, usando fonti affidabili: il Fact&Numbers checking se fatto male, potrebbe farti prendere una cantonata (oltre che farti perdere un sacco di soldi). Se pensi che non ci siano competitor nel tuo mercato, ricorda che il tuo mercato potrebbe non esistere!
4. Limitarsi al business model canvas
Il business model canvas è uno strumento molto utile nelle primissime fasi di formalizzazione della tua idea imprenditoriale, ed è un ottimo framework per mettere nero su bianco variabili qualitative ma… il business plan è una altra cosa! Non confonderli!
5. Prendere sotto gamba le tue modalità di generazione dei ricavi (e la mancanza di un problema da risolvere o di un vero valore della tua soluzione)
Come fai i soldi? È una delle prime domande a cui devi provare a dare una risposta, ragionando sul tuo business model e, di conseguenza, sul tuo modello di revenue. Sempre. Ah, dimenticavo: se non risolvi un problema reale con il tuo prodotto/servizio, le possibilità di riuscire a generare ricavi si assottigliano sensibilmente, perciò pensaci bene.
6. Dare le cose per scontate
Non tutti conoscono il tuo business, soprattutto se ti occupi di nanotecnologie… ma anche una “classica” attività turistica o di ristorazione devono essere adeguatamente spiegate a chi non le conosce. Sii chiaro e definisci chiaramente cosa vuoi fare e come intendi farlo!
7. Le one-man-band non esistono
Sii realistico quando si tratta di definire l’evoluzione del personale della tua attività! È poco probabile riuscire a generare milioni di fatturato con…..1 dipendete, ovvero te stesso! Se ci riesci, fammelo sapere però!
8. Chi ha paura della matematica?
I numeri fanno, purtroppo, paura a tutti: se le parole “proiezioni economico finanziarie” e “stima dei cash flow mensilizzati”, ti fa venire un attacco di orticaria forse è meglio rivolgersi ad un esperto.
9. Anche l’occhio vuole la sua parte
Il comic sans è bandito, stessa cosa per i layout bizzarri! Usa uno stile di impaginazione semplice e chiaro. Anche in questo caso “less is more”.
10. I costi operativi esistono e tu dovrai pagare l’affitto (oltre alla luce, l’acqua ed il gas)
Anche se tutti tendono sempre ad ignorarli i costi operativi vanno pagati. Ovvero? Tieni conto nella redazione del tuo business plan di cose come le spese per il commercialista, i pareri legali, il consulente del lavoro oltre alle utenze, gli affitti, le consulenze del grafico per il tuo logo e tutti i costi che generalmente le persone tendono a dimenticare.
Come vedi le cose da tenere a mente durante la scrittura di un business plan sono parecchie, spero di averti dato una serie di informazioni utili per rendere il tuo business plan a prova di….bomba!
Ma ti lascio con un ultimo consiglio extra: ricordati sempre di essere umile. Sì, perché quando si parla di business plan la competenza in maniera è necessaria.
E quindi?
Fai revisionare il tuo Business Plan da qualcuno che abbia reali competenze per farlo… quindi con tuo cugino o l’amico del tuo amico… vai solo a prendere un caffè! Ok?
Siamo arrivati alla fine di questa guida, spero davvero che gli spunti che ti ho dato ti siano stati utili per realizzare un business plan perfetto. E se avessi necessità di un supporto professionale per realizzare il tuo business plan, io ed il team di Trovabando siamo a tua disposizione per aiutarti!