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Bando Voucher 3I: l’incentivo per le startup innovative che finanzia l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione.
Con la pubblicazione del Decreto Direttoriale del 14 maggio 2020 diviene operativo lo strumento denominato “Voucher 3I”, già previsto dal Decreto Crescita, interamente dedicato alle start-up che investono in innovazione.
Il bando è promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia ed ha una dotazione finanziaria di 19, 5 milioni di euro per il triennio 2019-2021.
Lo strumento ha l’obiettivo di supportare le imprese nella registrazione di un brevetto per invenzione industriale allo scopo di valorizzare e tutelare, in Italia e all’estero, i processi di innovazione tecnologica e digitale delle startup.
Chi può richiedere il bando Voucher 3I?
Hai diritto a richiedere questo voucher se sei una startup innovativa, ovvero una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
Essere una startup innovativa però non basta, bisogna rispettare alcuni requisiti, tra cui:
- essere costituiti da non più di 60 mesi
- avere sede in Italia, o in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, a condizione di avere una sede produttiva o una filiale in Italia
- registrare, a partire dal secondo anno di attività, un valore totale della produzione annua non superiore a 5 milioni di euro
- non distribuire, e non aver distribuito, utili
- avere, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico
- non essere stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda
Per poter beneficiare del contributo bisogna inoltre possedere almeno uno tra questi ulteriori requisiti:
- le spese in ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori al 15% del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione
- il personale complessivamente impiegato – come soci, dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo – deve essere costituito per almeno un terzo da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno due terzi da soggetti in possesso di laurea magistrale
- l’impresa deve essere titolare o depositaria o licenziataria di una privativa industriale (brevetto) o di un software originario registrato, purché direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa.
Che tipo di contributo viene concesso?
Il contributo previsto dal bando è concesso sotto forma di voucher, finalizzato all’acquisizione di servizi specialistici di consulenza per :
- ricerche di anteriorità preventive e alla verifica della brevettabilità dell’invenzione, concedibile nella misura massima di euro 2.000,00 + iva;
- stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi, concedibile nella misura massima di euro 4.000,00 +iva;
- servizi di consulenza relativi al deposito all’estero della domanda nazionale di brevetto, concedibile nella misura massima di euro 6.000 + iva.
I servizi possono essere acquistati anche separatamente e l’entità del voucher andrà a ricoprire interamente il costo del singolo servizio.
Per ciascuna tipologia di servizio, inoltre, le startup possono richiedere fino a tre voucher, ricevendo la consulenza su tre diverse invenzioni e/o domande di brevetto.
Potrai dunque ricevere fino a un massimo di 9 voucher nell’arco di un anno (12 mesi calcolati a partire dalla prima richiesta).
Tieni a mente però che il voucher copre esclusivamente i costi dei servizi e non include gli oneri relativi a tasse e diritti relativi al deposito delle domande di brevetto presso gli uffici competenti.
A chi posso rivolgermi per i servizi di consulenza specialistica?
Ai fini dell’ammissibilità al bando, purtroppo, non tutti possono essere fornitori di servizi di consulenza specialistica.
Il Decreto del MiSE precisa infatti che i servizi ammissibili possono essere forniti esclusivamente dai consulenti in proprietà industriale e avvocati, iscritti negli appositi elenchi predisposti e gestiti dall’Ordine dei consulenti in proprietà industriale e dal Consiglio nazionale forense.
L’inclusione dei fornitori negli appositi elenchi avviene su base volontaria, tramite la presentazione della propria candidatura al Consiglio dell’Ordine dei consulenti in Proprietà industriale, per i consulenti in Proprietà industriale, e al Consiglio nazionale Forense, per gli avvocati.
Se hai già in mente un fornitore, o ne stai cercando uno, assicurati che sia iscritto ad uno degli elenchi specificati.
Quando e come posso presentare domanda?
Le domande potranno essere compilate, a partire dalle ore 12 del 15 giugno 2020, utilizzando il format predisposto da Invitalia.
Ogni domanda deve indicare la tipologia di servizi di consulenza di cui il richiedente intende beneficiare, nonché il fornitore individuato e la relativa accettazione dell’incarico.
Alla domanda dovranno inoltre essere allegate le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà, i cui format sono scaricabili in automatico al momento della presentazione della domanda.
Le domande verranno valutate in base all’ordine di arrivo e fino a esaurimento dei fondi: non ci sono quindi graduatorie o scadenze per la presentazione delle domande.
Si tratta di un voucher sicuramente molto interessante per tutte le startup che hanno l’esigenza di ottenere un supporto concreto per la tutela, in Italia e all’estero, delle proprie idee innovative.
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